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Se sei qui è perché ti fa piacere scrivere una piccola storia che parli di una delle nuotatrici di Carole A. Feuerman. Oppure perché vuoi vedere la mostra e avere un drink omaggio.

Noi saremmo felici in ogni caso di leggerti e condividere le storie migliori.


Qui poche semplici indicazioni:


1. Prendi carta e penna, o anche apri il computer

2. Fa un po’ di brainstorming, che magari ti aiuta ad avere qualche idea brillante.

3. Scrivi un semplice racconto di maaassimo 1000 caratteri

4. Inviaci la tua storia lasciando un commento qui, oppure nei commenti del post o ancora nei direct di Instagram, insomma dove preferisci

5. Special tip: pensa alla tua storia e a quello che ti ricordano le sculture.

Per esempio, una delle nostre colleghe ci ha raccontato di come la sensazione di morbidezza della palla di una delle nuotatrici le ha subito fatto rivivere alcuni momenti della sua infanzia.


Perché questa idea?


Eravamo alla ricerca di ispirazione per creare contenuti e ci è venuto in mente quanto Carole Feuerman, l’artista di Crossing the Sea in mostra da Made in Cloister, sia molto legata alla sua storia personale. Abbiamo letto la sua biografia, che consigliamo a tutt* e abbiamo trovato questa riflessione:




“Voglio che la mia arte ispiri lo spettatore a guardare da vicino ciò che ha davanti”- dice Carole A. Feuerman.“Non è l'attimo fuggente che voglio catturare, ma il sentimento universale che si coglie in quell'attimo fuggente. Voglio che lo spettatore completi la storia guardando la mia scultura, che rifletta e si emozioni”.


Da qui l'idea di coinvolgervi nel racconto della sua mostra e nelle storie delle singole nuotatrici. Ora lasciatevi ispirare dalle sue opere e liberate l'immaginazione.









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Aggiornamento: 23 lug

Iniziano i workshop didattici con la Scuola di Decorazione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli


Che cosa significa coinvolgere giovani menti creative e sviluppare un dialogo con il territorio? Le forme dell’arte hanno dimostrato nel tempo di riuscire a portare i discorsi contemporanei al grande pubblico, diventando un mezzo di espressione e di confronto.

Il progetto Made in Cloister è dal principio focalizzato nel creare legame tra il mondo dell’arte contemporanea e la città di Napoli. Attraverso la realizzazione di mostre pensate per il fascinoso chiostro di Santa Caterina a Formiello, la Fondazione genera dialogo tra artisti internazionali, le tradizioni artigianali e la comunità.


La città partenopea è stata a lungo un punto di riferimento per molte tradizioni artigianali, sostituite in larga parte a partire dall’Ottocento dall’intelligenza e velocità della produzione industriale. Ad oggi molte botteghe conservano ancora la conoscenza tramandata di generazione in generazione, che rischia in un prossimo futuro di essere dimenticata.


I workshop con l’artista Ara Starck, l’artigiano del vetro Paolo Gambardella e gli studenti della Scuola di Decorazione dell‘Accademia di Belle Arti di Napoli vogliono avvicinare le nuove generazioni alle tecniche di lavorazione del vetro piombato, materiale che diventerà protagonista della mostra dell’artista parigina, in apertura ad ottobre 2023.

I workshop e l’esposizione sono in collaborazione con la Fondazione Cologni, ente di promozione e valorizzazione dell’artigianato italiano.


Ma come è nato il vetro cattedrale e come è stato utilizzato nel corso dei secoli?

Immaginate di entrare in una cattedrale illuminata da alte vetrate attraversate da luce che ne esalta i colori brillanti. La storia di decorazione e lavorazione di vetrate artistiche è molto antica, risale addirittura agli antichi romani.


Nascono con funzione narrativa, per raccontare episodi della Bibbia e diffondere il messaggio cristiano. Ma la loro massima diffusione la raggiungono nelle architetture gotiche, come testimoniano le cattedrali francesi di Chartre, La chapelle e Notre Dame.


È divertente pensare che nonostante siano passati secoli la tecnica di lavorazione sia rimasta immutata attraverso il tempo. È semplice. Comincia dal disegno di un bozzetto per studiare l’immagine e la sua colorazione. Prosegue con la realizzazione di un cartone in dimensioni definitive, utile al taglio dei pezzi di vetro corrispondenti, poi assemblati nella composizione finale. Ciò che può risultare difficile è la definizione dei dettagli, delle sfumature di un volto, dei panneggi. Qui la pittura viene in aiuto. Il pennello dà forma a visi e abiti, intinto in una miscela chiamata grisaille che è fissata sulla superficie con la cottura.


Che cosa penseranno giovani artisti, curatori e operatori della cultura di quest’esperienza? Glielo chiediamo in piccole interviste presto pubblicate sul nostro blog.


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...e anche la Fondazione Made in Cloister


Siamo onorati di essere stati inclusi fra i 200 del mondo dell'arte invitati ad incontrare il Papa nel luogo forse più identificativo del rapporto arte e chiesa: la Cappella Sistina.

L'incontro nasce dal desiderio di Papa Francesco di celebrare il lavoro e la vita degli artisti, evidenziando il contributo dell'arte alla costruzione di un senso di umanità condivisa e alla promozione di valori comuni.


Ospiti insieme a Made in Cloister personalità provenienti da ogni luogo dell’arte: della musica e della performance come Laurie Anderson, dell’arte visiva come Mimmo Paladino, Anselm Kiefer e Jason Martin, della letteratura, attivismo e giornalismo con Roberto Saviano e Michela Murgia.


Una riflessione sulla funzione dell’arte come disvelatrice di bellezza, creatrice di armonia come forma di­ integrazione e convivenza nella caoticità delle differenze. Una forza che si distingue dall’idea di uguaglianza come omologazione e appiattimento, e che è capace di generare unità che accoglie le molteplici contraddizioni e sfaccettature dell’animo umano.


L’artista diventa portatore di questi valori attraverso il suo sguardo aperto, profondo e critico, conservando la visione immaginifica e priva di confini del bambino e allo stesso tempo pungente e lungimirante del veggente.


“La vostra arte vuole agire come coscienza critica della società, togliendo il velo all’ovvietà. Volete mostrare quello che fa pensare, che rende vigili, che svela la realtà anche nelle sue contraddizioni […]

[…] Noi esseri umani aneliamo a un mondo nuovo che non vedremo appieno con i nostri occhi, eppure lo desideriamo, lo cerchiamo, lo sogniamo.”

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