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Fondazione Made in Cloister

Laurie Anderson narratrice di storie

Aggiornamento: 25 mag 2023



Laurie Anderson è un’artista americana d'avanguardia nota soprattutto per la sua attività di artista perfomativa. Uno spirito curioso sempre attratto dalla sperimentazione, che ha utilizzato la contaminazione tra molteplici linguaggi come cifra stilistica.

Artista visiva, performer, compositrice, poeta, fotografa, regista, maga dell’elettronica, sin da bambina coltiva il suo talento di artista poliedrica sviluppandolo poi attraverso i suoi studi in arte, scultura e musica.


All’inizio della sua carriera usava descriversi "una scultrice che ha iniziato a fare musica" o come "artista multimediale", preferendo non rientrare in schemi predefiniti e alimentando la propria creatività attraverso le influenze reciproche di discipline apparentemente distanti.

La sua prima opera risale all’età di 19 anni, quando si esibisce in un concerto per automobili orchestrando i suoni del clacson.


"Dipingere è come improvvisare in musica. Eseguire questi grandi gesti sulla tela mi fa sentire come se suonassi il violino."


Il violino è un elemento distintivo nella sua carriera, trasformandosi in compagno di vita e spesso co-protagonista delle sue performance, come in Duets on Ice - una delle sue opere più celebri - in cui si esibisce suonando lo strumento accompagnato da una loop station e indossando dei pattini incastrati in blocchi di ghiaccio che, sciogliendosi, scandiscono la fine della performance.


in video Laurie Anderson ricrea la performance Duets on Ice


Laurie Anderson conquista il pubblico e la critica nel 1981 quando raggiunge la vetta delle classifiche musicali con il brano "O Superman”: un’opera significativa che le ha permesso di approdare, attraverso l’incontro con figure di spicco, a nuovi ambiti dell’arte. Nel caso non l’abbiate mai ascoltato vi lasciamo qui il video YouTube.


La narrazione è parte essenziale del lavoro di Anderson, l’artista ha infatti sempre desiderato raccontare storie tratte da scene di vita quotidiana, come esperienze ed emozioni, che è stata capace di riflettere nella sua arte. Questi sentimenti, compresi i suoi legami affettivi con il cantautore, poeta e marito Lou Reed o con l’amata cagnetta Lolabelle che li ha accompagnati per più di dieci anni, si percepiscono nelle sue canzoni come nei suoi dipinti.


“Le storie sono una parte importante della mia infanzia: avevo una sorellina che non riusciva a dormire, così ho iniziato a raccontarle una serie storie” . Dice Laurie Anderson in una bella intervista.



Laurie Anderson e Fondazione Made in Cloister


Il 28 maggio 2016 è stata inaugurata in Fondazione Made in Cloister "The Withness of The Body" una sua esposizione personale con più di trenta opere inedite in Italia, che richiama l'attenzione sui temi della vita, sulla contraddizione della consistenza e inconsistenza del corpo.

Dopo la morte di Lolabelle nel 2011, l'artista ha iniziato una serie di disegni a matita di grandi dimensioni. Buddista praticante, la Anderson ha immaginato l'esperienza del suo cane nel Bardo, il periodo di 49 giorni che precede la reincarnazione secondo la cultura tibetana.



In occasione dell’esposizione site specific sei opere della Serie del Bardo sono state realizzate all’interno del chiostro cinquecentesco sede di Made in Cloister, mentre le altre sono state ritradotte in italiano.


Questa mostra segue il film sperimentale da lei scritto e prodotto nel 2015 "Heart of a Dog": un lungometraggio fuori delle regole composto di un mix di video, frames fissi, filmini familiari, che si concentra sulla relazione con Lolabelle e in cui aleggia lo spirito di Lou Reed, anche lui scomparso da pochi anni.

Oggi in Fondazione Made in Cloister sui muri del chiostro sono visibili due opere d'arte permanenti di Laurie Anderson, in dialogo con altre opere per il progetto a cadenza biennale INTERACTION NAPOLI.



"L'ospite" è la prima delle due opere, un disegno su muro in cui l'artista si ritrae in uno scambio con un presentatore di un talk show. Quando i visitatori si avvicinano alla parete, la musica di Laurie Anderson inizia a suonare grazie all’attivazione di un sensore.


Anche il secondo lavoro è un disegno su parete che raffigura un momento molto intimo tra l’artista dormiente e Lolabelle che le riposa sui piedi. L’interazione creata per l’occasione con le opere dell’artista Julian Schnabel ne ribaltano completamente la percezione. Cliccate qui per leggere l’articolo che parla di Julian Schnabel e della sua abilità nel suo lavoro di rivedere e reinterpretare significati.


Pensando ai due disegni permanenti nasce spontaneo chiedersi che cosa accadrà in futuro e come altri artisti si relazioneranno agli “affreschi contemporanei” di Laurie Anderson.


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