Dayrit Cian
1989, Manila, Filippine
In the Spaces of the Other, Tears Become Oceans, 2024
Fondazione Made in Cloister
Il lavoro di Cian Dayrit indaga le nozioni di potere e identità ̀ così come sono rappresentate e riprodotte in monumenti, musei, mappe e altri media istituzionalizzati. Le opere rispondono spesso a diverse comunità ̀ emarginate, incoraggiando una riflessione critica sulle prospettive coloniali e privilegiate. I suoi progetti, che combinano immagini di protesta e contro-mappature dal basso, mostrano come gli imperi abbiano tracciato le mappe del mondo moderno, come le sue conseguenze perpetuino lo sviluppo industriale e come si possano immaginare territori alternativi. Informato dall'esperienza del colonialismo dalla prospettiva delle Filippine, il lavoro di Dayrit resiste tuttavia alla fissazione di una posizione o di un luogo specifico.
“Il mio lavoro è ispirato da tre aspetti della storia delle Filippine. Il primo è il concetto di Onda migratoria espresso da Otley Beyer. [..] Il secondo è la condizione dei migranti impiegati nelle piantagioni di zucchero, chiamati sakadas, […]. Il terzo è rappresentato dai cosìdetti OFW, i lavoratori filippini d’oltremare. “