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Pane e Oro

di Mimmo Paladino

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​La mostra propone una riflessione su una dimensione che da sempre accompagna e distingue l’uomo: il dono, la comunione, l’ospitalità.

Il Treno
L’artista espone un “treno” della solidarietà che ideologicamente taglia in diagonale il chiostro. Scaffali come vagoni su cui “viaggiano” teste, cappelli, corpi rannicchiati di “dormienti”, mani e tegole. Tutti simboli caratteristici del linguaggio di Paladino e del suo racconto sul senso dell’intera esistenza e su una collettività chiamata ad essere momento partecipato.

Pane e Oro
Il grande dipinto realizzato dall’artista nel 1995 dà il titolo alla mostra. Perfettamente inserito per matericità e colori all’interno del porticato del chiostro, la tela rappresenta uno sprazzo di mistero per cui la luce arriva dai candelabri e dalle “meteore di pane” che emulano una caduta di comete.
Ad accendere il dipinto, due scarpe rosse che attraversano la scena nella parete superiore, come a segnalare la presenza di un viaggiatore in cerca di riparo e di ristoro.

​Il Cenacolo
Nel porticato Sud del chiostro, sotto gli affreschi cinquecenteschi che raccontano la storia di Santa Caterina d’Alessandria, un lungo tavolo inciso con i simboli dell’artista: tratti arcaici, rami d’ulivo, volti, croci, e teste di cavalli. Tutto intorno dodici ciotole d’oro e dodici pani, come il numero degli apostoli e come – nella Smorfia napoletana – i soldati difensori della Comunità. Il tavolo come simbolo di ospitalità e di incontro e che, a partire da settembre 2018, sarà al servizio della mensa sociale che la Fondazione, insieme allo chef Massimo Bottura, rivolgerà alle persone meno abbienti. La mensa, settimanalmente, si propone di collaborare con grandi chef a servizio della comunità.

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